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Flavio Massimo ed i suoi “Artisti in quarantena”

Intervista a cura di Martina Caputo
Flavio Massimo ed i suoi “Artisti in quarantena”

Flavio Massimo è un presentatore ed attore napoletano che ci presenta il suo nuovo programma ideato nel primo periodo della quarantena causata dalla pandemia di Covid-19.

Hai parlato di reinventarti, come pensi di poterlo fare durante questo periodo di quarantena?

“In questo periodo ho innanzitutto continuato a mantenere i rapporti lavorativi, di amicizia soprattutto, che comunque, in questi anni, hanno fatto parte della mia vita.

Ho cercato di essere #DISTANTEMAVICINO, con la tecnologia si possono fare svariate cose, ho realizzato un programma televisivo per un emittente napoletana (Più N TV, Canale 17 del Digitale Terrestre) che si chiama “Artisti in Quarantena” che permette di vivere l’arte durante questo periodo di quarantena.”

E continua con lo spiegarci la natura e l’essenza di ciò che ha ideato..

“E’ un programma che nasce nel pieno dell’emergenza, in un momento nella quale tutti eravamo in casa impauriti da questo virus, con la collaborazione di Manuel Aka (Video Editor) e Maria Claudia Pesapane (Attrice) abbiamo notato che il pubblico era bombardato di notizie negative, motivo per la quale si è voluto donare una boccata d’aria fresca per alleviare un pochino lo stato d’animo e cercare di rallegrarlo un po’.

Venendo da un tipo di legame con la musica tradizionale napoletana, in quanto in passato ho collaborato con Gabriella De Carlo e anche con uno dei produttori più importanti del panorama campano, ovvero Leonardo Ippolito, ho pensato che uno spettacolo che richiamasse la musica napoletana avrebbe potuto alleggerire le serate delle persone costrette (giustamente) a rimanere in casa.

Abbiamo coinvolto nomi come Giuseppe Barra, Veronica Maia, Le EbbaneSis e vi sono state delle situazioni molto belle con colleghi attori quali Angela Bertamino, Carlo Liccardo, Daniela De Vita, Mariacristina Lucci, Enzo D’Alessandro, Fabiana Russo, Alessandra Falivene, che in fine sono amici perché lo reputo un programma fatto in amicizia.”

Hai sempre dichiarato di voler essere un presentatore televisivo, se dovessi scegliere una tipologia di programma da presentare, quale sarebbe?

“Senza dubbio un varietà, è il mio sogno più grande nel cassetto. Non è facile arrivarci, ci vuole tanta strada da fare, tanta gavetta. Ognuno di noi nasce con due ali, ma solo chi sogna veramente è in grado di volare, anche se non ti nascondo che l’ideale sarebbe pensare anche ad un piano B.

Ho lavorato in tanti programmi e in diverse emittenti regionali, ho iniziato da quando ero ragazzino a lavorare in questo tipo di contesto.

Ricordo un episodio di quando andavo alle superiori, dovevo fare uno spot pubblicitario per un associazione di volontariato del mio quartiere, quella mattina non andai a scuola ma andai a fare lo spot e i miei genitori “sgamarono il filone” vedendomi in televisione; non ricordo sinceramente come andò a finire, mettiamola così.

Sono riuscito in seguito comunque a coltivare quel che oggi è la mia passione, il mio lavoro.

Tu sei stato anche un attore della serie televisiva “Un Posto al Sole”, tra presentatore e attore, qual è il ruolo per il quale ti senti più portato? e quello che invece preferisci?

Ridendo ci risponde:

“Bella domanda, chi può dirlo? Solo il pubblico può dire quello che mi viene meglio.

Per quanto riguarda la seconda domanda, è un po’ come chiedere a chi vuoi più bene, se alla mamma o al papa’, sono entrambe aspetti del mio essere.”

Ho letto che sei passato dal fare lo “scaldapubblico” (come anche tu ti sei definito) a Sanremo, ad un ruolo nella serie TV “Nero a Metà”. Ci puoi anticipare di cosa tratta questa nuova fiction?

“Ho avuto la possibilità di partecipare alla seconda stagione di questa serie, di genere poliziesco che vede come protagonista Claudio Amendola, nei panni del piantone della questura di Rione Monti.

Il piantone è quello che in caserma fa avanti e indietro, la figura in certi casi del disturbatore, quello che viene anche ripreso dai superiori in quanto personaggio “particolare” nella struttura della serie.”

Com’è stato lavorare con attori dal calibro di Claudio Amendola?

“Su quel set si è creato un bellissimo clima, fai conto che abbiamo lavorato per tre mesi sul set, si è instaurato un bel rapporto con gli attori, i tecnici, i make up artists, i costumisti.

Abbiamo girato Giugno, Luglio, Agosto e metà Settembre tutti i giorni, quindi le persone dello staff diventano come una famiglia.

Abbiamo creato una squadra fortissima di Poliziotti, non vedo l’ora di vedere la serie in TV.”

Che consiglio ti senti di dare a dei giovani ragazzi che vogliono intraprendere questa strada, quale è secondo te la raccomandazione più importante che ti senti di fare?

Con un sospiro di chi è cosciente della profondità di ciò che sta per dire, ci dice:

“Non voglio fare il vecchio, ma dicevano anche a me quello che sto per dirti, ovvero che questo è un mondo duro.

Io non ci credevo, lo vedevo difficile, ma testardo come un mulo sono andato avanti ed oggi riesco a vivere di questo.

Ad oggi ci sono due punti di vista da prendere in considerazione secondo me, il primo è che partiamo tutti dallo stesso livello, siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo spronarci a vicenda cercando di prendere i vari NO che si possono ricevere come sprono a migliorarsi se quel che si fa è la propria vocazione. Se hai il fuoco dentro, è giusto tu abbia la voglia di lottare per prenderti quel posto.

E continua..

Come seconda considerazione che ti faccio, è che ad oggi è difficile in quanto i teatri e le scuole inerenti sono chiuse a causa dell’emergenza in atto.

Come detto poc’anzi, è necessario munirsi di un Piano B.

Dipende molto da noi, se vogliamo una cosa la otteniamo, difatti “Chi vuole trova una strada, gli altri una scusa“.

Grazie a Flavio Massimo per la sua infinita gentilezza e disponibilità nel rispondere alle mie domande in maniera professionale e divertente.