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Rosmy: “E’ giusto anche stare male per poi rinascere ancora più forte.”

“Bisogna avere la forza di accettare il cambiamento anche se è sofferenza”
Rosmy: “E’ giusto anche stare male per poi rinascere ancora più forte.”

Rosa Spampanato ha intervistato per il Magazine MaxParisi 2.0 Rosmy Cantautrice, attrice e interprete erede della famiglia Trichitella, musici e girovaghi di arpa e violino, che hanno portato a New York e Parigi la tradizione “dell’arpa Viggianese”.
Il suo percorso musicale come cantautrice inizia nel 2016. Da venerdì 8 novembre, è in radio e in digitale “Almeno non per sempre” il singolo della cantautrice Rosmy, tratto dall’album “Universale”, pubblicato e distribuito da Azzurra Music. Buona lettura a voi

Ringraziandola per la sua presenza tra le nostre pagine, le andrebbe di raccontare come ricorda il suo debutto nella musica avvenuto nel 2016?
Io faccio musica da sempre, da quando ero piccola, con i miei fratelli ma poi il 2016 è stato un anno importante perché dopo aver vinto il premio mia Martini con il brano “Un Istante Di Noi” è stato per me l’inizio ufficiale di un percorso diverso e cantautorale che già avevo iniziato alcuni anni prima quando decisi di volermi esprimere pienamente e di scrivere cose mie.

Ripensando alla sua infanzia ricorda quando sboccia il suo amore per la musica?
Mia madre mi dice che canticchio da sempre, e nel grembo invece di dare calci cantavo, sono certa che lei gioca su questa frase ma che vuole farmi capire che sono nata con questa passione, che ho il ritmo dentro e che non mi è mai mancata l’energia per la musica, ho sempre voluto mettermi in gioco e provare la sua emozione in tutte le sue forme dalla danza, al teatro, allo studio dello strumento voce e persino alla voglia di suonare qualsiasi strumento mi capitasse tra le mani. Insomma io amo la musica è il mio percorso di vita.

Si è sempre distinta per il suo impegno nell’affrontare con la sua musica tematiche sociali importanti. Ci racconti.
Quando scrivo, scrivo sempre di ciò che vivo intorno e ho sete di conoscere, tanto da trovarmi spesso anche di fronte ai problemi della vita e magari mi racconto in musica ma cerco sempre di essere ottimista e di volere sempre la positività e con la musica si può.

Che sound possiamo trovarci in “Universale”?
Universale ha un sound in crescente, che ha voglia di farsi ascoltare pian piano con tratti a volte melodici e a volte in elettro ma anche rock quasi a mischiarsi in un oscillare di emozioni leggere ma anche grintose. Chiude con una bonus track “ninna nanna” in un featuring con il gruppo etnico i Renanera, una nenia che prende vita in dialetto lucano che evidenzia il mio forte legame con le mie origini e la mia terra.

“Almeno non per sempre” è il singolo estratto da Universale. Come nasce questo brano?
Tutto è nato quando presi coscienza e consapevolezza di un mio momento di cambiamento e decisi di fare forza su me stessa pur soffrendo ma capii che quello è l’unico momento in cui razionalizzi che è giusto anche stare male per poi rinascere ancora più forte.

Nel comunicato si legge “D’amore non si muore mai o… Almeno non per sempre”. Ci spieghi meglio.
Credo che nella vita tutto è già successo ed è stato superato da altri prima di noi quindi bisogna avere la forza di accettare il cambiamento anche se è sofferenza perché primo o poi anche questa passa e non dura per sempre.

Addormentarsi insieme è il brano con il quale è arrivata in finale a Sanremo Rock 2019, esibendosi con una band tutta al femminile. Ci racconti.
Sanremo Rock è stata per me una bella esperienza emotiva anche perché ho conosciuto tante realtà e soprattutto mi sono messa in gioco in qualcosa che ho dentro: questa mia anima rock che ogni tanto esplode e poi si acquieta dolcemente. Qualcuno mi ha definita una rockmantica e a me piace molto.

Quali i suoi progetti futuri?
Sono in continua evoluzione e ultimamente cerco di più la mia solitudine quasi come se cercassi una nuova me… sto continuando a scrivere e chissà… io farò sempre quello che desidero di più e che mi fa stare bene.