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Luca Sepe : “il mio segreto è il piccolo Luca bambino”

Intervista a Luca Sepe a cura di Martina Caputo.

Luca Sepe, personaggio multivalente del mondo dello spettacolo: Speaker di radio KissKiss con un programma tutto suo “i soliti tappi”, cantautore, commedista e parodista.

Ci racconta per voi il lato del lavoro che è più celato, cosa si nasconde dietro un grande professionista dai mille lati artistici.

Tu che sei un personaggio televisivo e di YouTube, con oltre di 2milioni di visualizzazioni per le tue parodie e, soprattutto uno speaker radiofonico con il tuo programma “I Soliti Tappi” (in onda su radio KISSKISS tutte le mattine dalle 8.00 alle 10.00), possiamo dire che hai una dote innata per l’intrattenimento. Questa dote hai scoperto dio averla fin da piccolo? Ti ricordi per caso un episodio in particolare che ti ha fatto prendere coscienza di tutto ciò e che ti avrebbe portato a pensare di intraprendere questa carriera lavorativa? Raccontaci un po del Luca bambino.

“E’ una bella domanda” , ride, “in quanto in realtà anche io credo si tratti di una dote, non ho costruito la mia carriera comica in quanto il Luca bambino era molto simile al Luca di adesso e credo sia proprio questo il segreto; “il non crescere definitivamente”.

Per spiegarti, il segreto sta nel mantenere sempre un mood “bambinesco” nel pensiero e nel modo di prendere la vita in alcuni frangenti, sono una persona easy, molto spontaneo e quindi naturale.

E continua.

Ho la fortuna di essere nato in una famiglia dove non vi erano precedenti di artisti o musicisti. Perchè dico fortuna?

Ci risponde:

Perchè queste mie doti canore e non solo, erano innate, ma non furono mai supportate da nessuno perchè non avevano la capacità di comprenderle. In tutto ciò, quindi, il non essere stato supportato da nessuno ha spinto il “me stesso” a dover lottare per rimanerlo e per raggiungere determinati obiettivi. Mi ha dato ancor più forza questa situazione, in quanto in alcuni casi ho dovuto lottare con i miei genitori perchè non hanno mai preso questa mia passione come una possibilità lavorativa.

Il Luca bambino, si faceva voler bene e faceva sorridere, proprio come il Luca di adesso.

Qual è la parte del tuo lavoro che preferisci maggiormente, sulla quale spendi più energie e per la quale ti senti più portato? Quella che ti viene più naturale.

Hai citato tante sfaccetatute del mio carattere artistico, che convergono tutte nella stessa persona.

Essendo io sempre stato egocentrico ed esibizionista, in realtà il momento che preferisco del mio lavoro è quando riesco a condividerlo con tante persone dal vivo, cosa che va a ledere con il momento che stiamo vivendo in quanto noi artisti staremo fermi per un po di tempo.

in definitiva la parte che preferisco sono le esibizioni dal vivo, durante le quali appunto perchè ho tante cose che so fare e da poter fare, che durante gli spettacoli non ho mai un canovaccio fisso.

Ho questa capacità di saper studiare il pubblico, creo lo spettacolo al momento in base al tipo di persone che mi trovo davanti.

Sono pienamente Luca quando sono sul palco.

Insomma Luca, possiamo dire che quando ti viene data l’opportunità di improvvisare, è li che dai il meglio.

Assolutamente, pensa che il mio programma radiofonico è tutto incentrato sull’improvvisazione, lo scherzo telefonico è improvvisato e la radio in essa è improvvisazione. Io sono un improvvisatore ed è sempre stato un punto di forza il mio.

Quando hai iniziato a sentir crescere in te la creatività che ti ha spinto a creare svariate parodie musicali? da dove inizi a crearle e da dove prendi l’ispirazione per poterle plasmare in una forma così perfetta?

La base della creazione è l’assonanza fonetica, si inizia a cercare sempre una parola che possa somigliare nel suono e ti parlo per le parodie inglesi.

Se invece si parla di una parodia di una canzone originariamente italiana, si cerca il paradosso, basandosi su pezzi della canzone originale e rispetto anche le situazioni che la canzone racconta; bisogna parodizzarne il senso e il testo.

Questo periodo che ha bloccato il mondo, soprattutto i personaggi del mondo dello spettacolo, per te che puoi continuare a fare una parte del tuo lavoro per la radio ad esempio, come lo gestisci?

Ti dirò, ho la fortuna di poter continuare a lavorare ma senza, ovviamente, la parte del mio lavoro che concerne le esibizioni, che è la parte che più mi manca.

E invece, per le tue parodie musicali, come si amalgamano in questo momento di emergenza?

Dal punto di vista burocratico, se la parodia è fatta a scopo di vendita non si può fare. Dal momento in cui invece, le parodie vengono fatte in un certo modo e quindi in maniera professionale con video clip e altri accorgimenti, allora si possono continuare a fare in quanto anche l’artista ne trae beneficio a livello pubblicitario (se ovviamente fatta in maniera scherzosa e non in maniera infamante e negativa).

Ringrazio di cuore Luca Sepe per la sua enorme disponibilità e la sua allegria contagiosa.

Segui Luca e la sua banda di matti su YouTube:

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