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Sophia Loren, con «La Ciociara», per celebrare la festa nazionale della Repubblica Italiana

Sophia Loren, con «La Ciociara», per celebrare la festa nazionale della Repubblica Italiana

Il capolavoro di Vittorio De Sica con Sophia Loren, «La Ciociara», e il documento «L’amicizia fatale – Hitler e Mussolini» celebrano – sabato 25 aprile, dalle ore 21.30 – la festa nazionale della Repubblica Italiana, su Retequattro.

La rete diretta da Sebastiano Lombardi, in apertura di serata propone la pluripremiata opera del 1960, il cui soggetto è un adattamento di De Sica e Cesare Zavattini dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia.

Le vicende narrate, romanzate, raccontano uno dei tanti crimini di guerra di quell’epoca: la marocchinata. Lo stupro e la violenza dei goumier, soldati marocchini parte dell’esercito francese tra 1908 e 1956, sulle donne italiane.

Con questo ruolo, la 26enne Loren viene consacrata stella del cinema, vincendo David di Donatello, Nastro d’argento, Oscar come Miglior attrice protagonista, Prix d’interprétation féminine a Cannes e BAFTA come Miglior attrice straniera. La pellicola ottiene anche un Golden Globe come Miglior film.

A seguire, «L’amicizia fatale – Hitler e Mussolini» indaga il rapporto tra i due. Amici, rivali, Hitler e Mussolini sono legati in maniera indissolubile. Dapprima uno è il maestro e l’altro l’ammiratore. Poi uno diventa il Führer e l’altro un vassallo. Continua a unirli la megalomania e la distruzione: caratteristiche che porteranno solo guerre e sofferenze, senza precedenti, per l’intera Umanità.

Il 74° Anniversario della Liberazione ricorda la vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze armate alleate, dall’Esercito Cobelligerante Italiano e dalle forze partigiane, durante la II Guerra Mondiale, contro il governo fascista della Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista.

Il 25 aprile 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclama l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti: l’obiettivo è ottenere la resa dei presidi fascisti e tedeschi, ed eseguire le condanne a morte di tutti i gerarchi, incluso il leader, Benito Mussolini.

Due giorni dopo, il Duce viene arrestato dai partigiani della 52° Brigata Garibaldi “Luigi Clerici”, a Dongo. Il 28 aprile, l’esecuzione di Mussolini e Claretta Petacci ha luogo a Giulino di Mezzegra, sul Lago di Como, a opera di un plotone di partigiani comandato dal Colonnello Valerio, Walter Audisio, esecutore materiale della condanna a morte.